Lavanda Vera BIO - Italia

20,00 €

10 ml

Tesoro della Toscana

Il nome della Lavanda deriva dal latino “lavandus”, il gerundio di lavare, e da sempre è utilizzata per profumare la biancheria e aromatizzare l’acqua per lavarsi. Cresce rigogliosa in infinite distese di campi con le sue lunghe spighe floreali blu-lillà ed è uno dei profumi più nobili, capace di trasmettere un senso di purezza, di quiete e di protezione. Delicato, fresco e persistente, regala un’esperienza olfattiva equilibrante e rafforzante.

+ Biologico
+ Prodotto locale
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Profilo Botanico

Il nome botanico della Lavanda vera è Lavandula angustifolia Mill. (sinonimi L. officinalis, L. vera). Fa parte della famiglia delle Lamiaceae ed è originaria dell’area mediterranea. È coltivata in tutto il mondo prevalentemente in Francia (Provenza), Italia (aree alpine), Inghilterra, Spagna, Bulgaria, Turchia, Australia. La lavanda vera è la varietà più pregiata per la sua profumazione e per l’utilizzo in aromaterapia.

L’olio essenziale si ricava per distillazione in corrente di vapore delle sommità fiorite ed è costituito in prevalenza da alcoli (25-38%) come linalolo, borneolo, geraniolo, esteri (25-50%) come acetato di linalile, monoterpeni come pinene, canfene, limonene, sesquiterpeni come cariofillene, cumarine. È caratterizzato da un aroma fresco, floreale, erbaceo, dolce, balsamico. Il suo profilo energetico è yin-yang e nella simbologia planetaria richiama la Luna e Mercurio.

Descrizione della pianta, particolarità e uso popolare

La Lavanda è un piccolo arbusto legnoso perenne estremamente aromatico che raggiunge l’altezza di 1 metro. Presenta dei fusti eretti, non ramificati, strette foglie lineari di colore verde cinerino e fiori di un bel colore blu-violetto raccolti in spighe smussate.
Il periodo di fioritura va da giugno ad agosto ed è condizionato dall’altitudine e dal clima.

La Lavanda ha sempre avuto un largo utilizzo popolare per lavare e profumare la biancheria. Il suo nome deriva dal latino e significa lavare, alludendo all’impiego che ne veniva fatto fin dall’antichità.

L’uso di mettere i fiori di Lavanda in sacchetti e riporli negli armadi tra la biancheria è un’usanza antica sia per le proprietà aromatizzanti che insettifughe.

Nell’antica Grecia la Lavanda veniva chiamata Nardo dal nome della città da cui si riteneva fosse originaria. I Romani impiegavano abbondantemente la Lavanda per profumare le acque dei bagni termali, per la cura del corpo e per la sanificazione delle ricche domus. Uno dei loro profumi più esclusivi e costosi era il “nardinum” fatto con lavanda, mirra e gigli.

Una leggenda popolare narra che la Lavanda era un efficace antidoto contro il morso dei serpenti. I fiori macerati in acqua venivano strofinati sulle zone ferite e questa pratica era utilizzata dai cacciatori per curare i loro cani morsi dalle vipere.

Gli antichi Romani ritenevano che tra i suoi cespugli si nascondessero i serpenti e per questo motivo vi si avvicinavano con molta prudenza. Da questa credenza, nel linguaggio dei fiori, deriva il significato di “diffidenza” attribuito alla lavanda.

All’olio essenziale di Lavanda si deve l’avvio di una importante branca della fitoterapia: l’aromaterapia. Nel 1928 il chimico profumiere francese René Maurice Gattefossè scoprì casualmente le proprietà antisettiche e cicatrizzanti dell’olio essenziale di Lavanda che lo aiutò a guarire in modo rapido da un’ustione ad una mano. Decise così di approfondire gli studi sugli oli essenziali e le loro proprietà terapeutiche e coniò per la prima volta il termine “aromaterapia” in una sua pubblicazione.

Hildegard von Bingen (scienziata, filosofa, poetessa e musicista 1098-1179) scrisse un capitolo intitolato "De Lavandula", probabilmente il primo documento scritto sulla Lavanda.

Oggi la Lavanda vera entra a far parte di molte fragranze, in particolare eau de toilette e acque di colonia, ed è largamente impiegata nell’industria profumiera e cosmetica. Viene inoltre usata in farmacologia nella preparazione di unguenti antisettici e come componente di fragranza.

È inoltre usata nell’industria alimentare per aromatizzare moltissimi alimenti, bevande alcoliche e bibite. Infine rappresenta uno degli oli essenziali più utilizzato in aromaterapia per la sua grande versatilità.

Avvertenze: evitare di applicarlo sulla pelle prima di esporsi al sole perché è fotosensibilizzante.


 
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