Miscela Fresca Forte
10 ml
Un respiro profondo, puro, libero. L’aroma balsamico forte della Ravintsara del Madagascar viene sorprendentemente miscelato alla freschezza della Menta piperita piemontese e ai sentori particolari ed intriganti di resina e legno dolce del Pino cembro delle Dolomiti.
RAVINTSARA
Profilo Botanico
Il nome botanico della Ravintsara è Cynnamomum camphora L. J. Presl. CT cineoliferum. Si tratta di una pianta che fa parte della famiglia delle Lauraceae ed ha origini asiatiche.
L’olio essenziale deriva dalla distillazione in corrente di vapore delle foglie ed è costituito in prevalenza da 1,8-cineolo, con presenza anche di sabinene, β-pinene, α-terpineolo, β-cariofillene, terpinen-4-olo, linalolo, mircene, E-β-ocimene, α-terpinene, ƴ-terpinene. Il suo aroma è fresco, balsamico, pungente.
Descrizione della pianta, particolarità e uso popolare
La Ravintsara è un albero sempreverde di medie dimensioni originario della Cina ma acclimatato in Madagascar dove cresce nelle foreste tropicali umide. Presenta corteccia rossastra, foglie scure ed ovali ricche di olio essenziale, fiori verdastri a tre petali.
In Madagascar la Ravintsara è chiamata anche “albero dalle buone foglie” ed è ancora oggi l’“albero medicinale” per eccellenza delle popolazioni malgasce.
MENTA PIPERITA
Profilo Botanico
Il nome Mentha ha un’origine mitologica: deriva dal nome di una ninfa di nome Mintha, amante di Ade, dio degli Inferi, uccisa per gelosia da Persefone, la moglie di questi, e trasformata in un’umile pianta insignificante, ma con un profumo soave ed intenso. La Menta era ampiamente utilizzata nell’antichità, anche gli Egizi la coltivavano e la utilizzavano come profumo rituale.
Il nome botanico della menta piperita è Mentha x piperita. Fa parte della famiglia delle Lamiaceae ed è originaria dell’Europa, un ibrido naturale derivato dall’incrocio tra Mentha aquatica e Mentha viridis. La coltivazione è iniziata nel 1750 a Mitcham in Inghilterra per poi diffondersi in Provenza, in America e in Italia. Attualmente è coltivata in tutto il mondo.
L’olio essenziale viene estratto per distillazione in corrente di vapore delle foglie e delle sommità fiorite ed è costituito da alcoli (30-50%) chetoni (10%) come il mentone e l’isomentone, esteri come l’acetato di mentile, ossidi come l’1-8 cineolo, monoterpeni come pinene, limonene, fellandrene, sabinene, sesquiterpeni come cariofillene e bisabolene. L’olio essenziale di menta piperita più pregiato contiene una percentuale di mentolo e dei suoi esteri superiore al 50% e un basso titolo di mentone. L’aroma è fresco, mentolato, con tonalità dolce-balsamica di fondo. Il suo profilo energetico è yang e nella simbologia planetaria richiama Mercurio, Venere e Giove.
Descrizione della pianta, particolarità e uso popolare
La Menta piperita è una pianta erbacea perenne, alta fino ad un metro, stolonifera e fortemente aromatica. Esistono molte varietà e chemiotipi di Menta piperita. Le migliori piante selezionate sono la M. piperita officinalis pallens, detta “menta bianca” e la M. piperita officinalis rubescens, detta “menta nera”. La menta bianca presenta steli verdognoli, foglie verde chiaro e fiori biancastri; la menta nera ha steli bruno-rossicci, foglie con macule rossastre e fiori rosso-bruni.
L’olio essenziale di Menta piperita della Miscela Fresca forte viene prodotto a Pancalieri in Piemonte e deriva dalla distillazione in corrente di vapore di Mentha x piperita Luds, varietà Officinalis Sole, forma Rubescens Camus, chiamata anche “Mentha x piperita nm rubescens”. È conosciuta anche come “Menta Italo-Mitcham” o “Menta di Mitcham” dal nome dell’omonima località del Surrey, Inghilterra, in cui si iniziarono le prime coltivazioni di quella che gli inglesi definiscono “Black Mint”. La Menta x piperita di Pancalieri è riconosciuta dagli esperti del settore come “la migliore menta del mondo” per il gusto molto gradevole, il profumo finissimo e l’aroma intenso. Dal 1999 è nell’Elenco Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Regione Piemonte, e, dal 2003, è nel Paniere dei Prodotti tipici della Provincia di Torino. La distillazione avviene tra luglio ed agosto e l’olio essenziale ricavato viene sottoposto ad ulteriori distillazioni sottovuoto, denominate “rettifica” o “plurirettifica”, per allontanare gli idrocarburi terpenici di testa ed i prodotti altobollenti di coda, tra i quali anche idrocarburi sesquiterpenici e cere, ottenendo un prodotto che non è amaro al gusto ed è soggetto ad ossidazione in misura di gran lunga inferiore ed in tempi molto più lunghi rispetto all'olio grezzo.
L’olio essenziale di Menta piperita viene impiegato come agente aromatizzante nel settore alimentare (dolciumi, gomme da masticare, bevande alcoliche e analcoliche). Trova largo impiego anche nel settore farmaceutico sia come agente aromatizzante che come ingrediente di rimedi per la tosse, il raffreddore e digestivi. Viene utilizzato anche come componente di fragranza in saponi, dentifrici, detergenti, cosmetici, colonie e profumi.
Avvertenze: va usato con moderazione per la presenza di chetoni. Da non usarsi in gravidanza e nei bambini al di sotto dei 12 anni. Non applicare puro sulla pelle, su vaste superfici cutanee e sul viso.
Controindicato per uso interno nei soggetti affetti da favismo, reflusso gastrico e/o esofagite da reflusso, gravi insufficienze epatiche e renali.
PINO MUGO
Profilo Botanico
Il nome botanico del Pino mugo è Pinus mugo Turra ssp. mugo Zenanri. Si tratta di una pianta che fa parte della famiglia delle Pinaceae ed ha origine nelle regioni montuose dell’Europa centrale e meridionale. Viene prodotto prevalentemente in Austria, ex Iugoslavia, Danimarca e Italia.
L’olio essenziale deriva dalla distillazione in corrente di vapore delle foglie e dei giovani rami ed è costituito in prevalenza da δ-3-carene (20%), β-fellandrene, α-pinene, mircene, β-pinene, limonene, β-cariofillene, acetato di bornile. Queste molecole conferiscono all’olio un profilo olfattivo unico, fresco, balsamico, dolce, tipico degli ambienti boschivi.
Descrizione della pianta, particolarità e uso popolare
Il Pino mugo, chiamato anche “pino pumilio” e “pino montano”, è un arbusto sempreverde aghifoglie del genere Pinus alto da 2 a 5 metri. È il pino più piccolo che esista allo stato spontaneo e per questo motivo è chiamato anche “pino nano”. Ha un portamento cespuglioso con rami sdraiati, corteccia grigio-bruna e foglie aghiformi e robuste di colore verde scuro. La fioritura avviene ad aprile-maggio e porta alla formazione degli strobili (coni o pigne) di forma conico-ovoidale contenenti dei piccoli semi scuri con un’ala membranosa che li fa volare lontano. Il suo habitat preferito è a quota 1500-2300 metri.
Si tratta di un albero protetto e sfruttabile solo in alcuni periodi dell’anno in maniera regolata.
La mitologia greca descrive il Pino come la pianta eterna dalla linfa benefica che sgorga dalle incisioni della sua corteccia, motivo per cui la resina veniva impiegata durante le cerimonie sacre.
Il legno del Pino mugo, di media durezza ma elastico, viene utilizzato per ricavare utensili da cucina e per cerchiare le botti. La sua resina viene impiegata nella preparazione di linimenti utili nelle forme reumatiche e nelle affezioni polmonari.
L’olio essenziale viene usato come aromatizzante in preparazioni farmaceutiche per tosse, raffreddore, congestione nasale, e in linimenti analgesici. E’ impiegato come componente di fragranza in saponi, prodotti per l’igiene personale, prodotti per il bagno e profumi, nonché nell’industria alimentare per molti generi alimentari, alcolici e bibite analcoliche.